Testi critici

Quando ci accostiamo alla fotografia siamo portati a considerare tale prodotto artistico un artificio attraverso il quale veniamo a conoscenza di fatti, paesaggi, figure che in qualche misura ci informano della realtà.

Paul Klee aveva detto che "l'arte è deformazione" intendendo con questa asserzione che la realtà, spesso esplicita nell'immagine, deve subire alcuni processi di mutamento che ci conducono in un mondo surreale, fantastico o geometrico in cui i parametri estetici cambiano insieme alla materia originale da cui derivano.

Antonella Sassanelli, nell'estrinsecazione delle sue figurazioni estetiche, parte proprio dalla fotografia elaborandola con mezzi fisici e chimici (ruggine, acidi, diluenti ecc.) fino ad ottenere immagini complete o parziali in cui le radici fotografiche vanno dissolvendosi e trasformandosi creando un che di primordiale materico che diventa simbolico o evocativo di altri mondi.

La trasformazione della materia pervade i volti che l'artista ci presenta in fase quasi liquefattiva: è come un magma corrosivo che progressivamente si impadronisce dell'immagine antropomorfa fino a deturparne i volti e conferendo all'immagine finale un che di tragico mescolato ad una bellezza intrinseca che si oppone, impassibile, a questa metamorfosi.

Vediamo così facce piene di crepe come di legno vecchio logorato dal tempo, altre come se si stessero sciogliendo.

A volte siamo di fronte al dubbio se lo spazio stia corrompendo le immagini o se queste stiano formandosi emergendo dal nulla.

I toni cromatici sono molto contenuti, quasi non volessero mostrare segni di emozioni particolari, ne risulta un'interiorizzazione che dai volti si espande nell'ambiente circostante.

Questi volti spesso assumono un aspetto enigmatico che ci costringe ad analizzarli cercando di approfondire i perché di queste figure e a cercare i moti sottesi a questi sguardi così belli, così emblematici.

È un mondo psicologico sommerso che la Sassanelli cerca di suggerirci attraverso modulazioni continue e ritmi diversi che rendono molto articolata e complessa la sua ricerca sulla metamorfosi della materia.

 

Silvano Battistotti - ArteGioia107 - marzo 2014

Armoniche Alchimie 

Antonella presenta le sue ultime sperimentazioni, basate sulla trasmutazione del metallo che tramite chimica e scarnificazioni diviene forma.
Le sue opere non si pongono al di fuori del Tempo e dello Spazio, ma lo compenetrano, rispecchiando il Divinire, il continuo mutare dell’Uomo verso la Morte.
Sono specchio della vita, illusoria isola d’equilibri, nel caotico mare dell’Essere

 

Alessio Brugnoli - curatore e scrittore - luglio 2013

Sassanelli, l’arte della contaminazione


(27 febbraio 2012)

 

Fino a domani, Antonella Sassanelli espone con la sua Nuova Pittura di Rivelazioni nei locali di Cascina Roma a San Donato Milanese. Nativa di Modena ma da molto tempo trasferita a Milano - attualmente residente a Colturano - l’artista ospite della galleria sandonatese proclama come parola d’ordine la contaminazione. E si dimostra capace di tenere fede non banalmente a tale

verbo, proponendo qualcosa che - pur nel panorama di un linguaggio sperimentale e postmoderno affollato da migliaia di adepti del linguaggio trasversale - è in grado di manifestare una non irrilevante personalità. Formatasi negli anni ‘80 attraverso la recitazione, il mimo, la video art e la scrittura, Antonella Sassanelli porta oggi a maturità queste diverse influenze lavorando su due piani: significato e significante. Il significante non è un elemento secondario nel suo discorso. Forte è la minuzia e l’attenzione con cui si concentra sull’aspetto tecnico, ovvero sull’«artigianalità» dell’opera d’arte. Ecco quindi l’ospite dello spazio di San Donato muoversi con perizia nella tecnica dell’ossidazione, la più “sua”, definita iron&rust art. Dove un’immagine (di solito un ritratto) emerge dalla corrosione della tela attraverso un procedimento di “scarnificazione”, di degradazione indotta che produce in conclusione un effetto di straniamento spazio-temporale. Il ritratto “rugginoso”, virato in seppia, pare arrivare da un tempo remoto - alcune sagome di adolescenti-lavoratori che emergono dalle nebbie seppia evocano la Rivoluzione industriale di un secolo e

mezzo fa- o forse da nessun tempo del tutto. Ma in linea più generale, considerando ancora il medium - la materia, non il fine - questa artista che nel 2011 ha partecipato a “Sckeda Metropolitana” a Prato, ha avuto mostre in Inghilterra, Spagna e in Italia a Vicenza, Cagliari, Porto Recanati, dimostra di saper lavorare praticamente tutto: fotografie, tessere di mosaico, colla,pomice, spago, silicone, ogni materiale insomma. Il tutto accompagnato da testi e poesie dal suo coté di narratrice. Persino la “mail art”, in pratica una sorta di social network di artisti che elaborano un tema su suggerimento del protagonista della personale, fa parte del suo repertorio. «Il contenuto di un’opera d’arte non

andrebbe mai spiegato», dice lei stessa quando le si chiede “di cosa parlano” questi volti umani (c’è l’Uomo, non il paesaggio al centro: diremmo il paesaggio umano) che definisce «tra sopravvivenza e buona Novella». A vederli è inevitabile andare a Bacon e Burri: i numi tutelari sembrano quelli. La protagonista a cascina Roma evidenzia però come la rappresentazione della condizione umana che intende manifestare non sia solo lacerata dal dubbio, o dalla pena, ma aperta allo squarcio di sole. Proprio come nella tela “palindroma” esposta nella prima sala: una corda lega un volto che ride a uno che piange, e si può andare indifferentemente da sinistra a destra come da destra a sinistra.

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La Nuova Pittura

Antonella Sassanelli a Cascina Roma, San Donato Milanese, fino a domani, ore 9.30-12.30/14.30-18.30 (ingresso libero)

 

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Sassanelli Antonella su Next !!!


Un ruolo particolare nella Digital Art italiana ricoprono sia Daniela Mastrangelo, sia Antonella Sassanelli: la loro ricerca, più che sulla rielaborazione dell’immagine, si concentra sulla loro relazione con
la materia. Entrambe lavorano sulla riproduzione delle opere digitali non sul video o sulla carta ma, su cera la Mastrangelo, che riproduce fragilità e incertezza dell’esistenza o sugli ossidi di ferro la Sassanelli, che mostra come il Tempo corrode la nostra anima e il nostro corpo.

 

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"La nebbia nelle viscere"

 

Intravedo. Scorgo contorni appannati e anticipo intellettualmente forme a lungo assimilate.
Un’immagine che porta incisi i nei e le rughe del tempo che ha accumulato.
L’arte della Sassanelli è un gioco cerebrale. È un film a scorrimento lento, è una foto dissotterrata stampata su carta ossidata.
Un racconto che ci lascia le labbra tese in un sorriso, con un’ombra di sapore amaro percepito soltanto passandoci la lingua.
Un’arte come un seme piantato dal mondo e nutrito dalla materia grigia.
Opere messe in mostra nude e sporche di vernice amniotica e coaguli di ricordi.
Forme scritte dal moto oscillatorio del suono; ecografie che immortalano corpi stretti in trappole di immaginarie lastre di plexiglass.
In tutto questo c’è diabolica purezza.
Antonella attraverso un gioco di apparenze, inganna il suo spettatore. È Lo sguardo di un bambino attraversato da un lampo di fatalità, volti di innocenti sonni statici e vischiosi come maschere funerarie, un cecchino che mira senza fucile; soggetti depurati dagli elementi di contorno, tanto sovrastanti nelle dimensioni quanto nell’inquietudine che lentamente dallo stomaco attira verso sé.
Di testa e di viscere si dipingono le abilità tecniche.
Immagini fotografiche dalle particelle di bruma, altre corrose e in parte lentamente disgregate da acidi  digestivi.
La Sassanelli esalta ogni elaborazione di forma e colore che si dona nella propria cruda essenza senza mai mescolarsi fino a fondersi in una nuova concettualità, dove il colore è pastosità e luce, la forma è liquida e sfuggente.
La dignità dell’elemento nucleare.
Che sia un volto, una bocca o una figura l’artista rimuove le potenzialità del dettaglio e lo ricuce a supporto elevandolo ad opera d’arte.
Antonella Sassanelli è un’artista con gli occhi grandi. Occhi che trapassano la coltre capace di cancellare i contorni e virare i toni per osservare e asseverare.
Realtà che feconda il senno, vive di memoria e sapere, si culla nelle viscere e nasce come arte.
Di nebbia sarà la fonte e di sabbia i liquido battesimale

di Laura Coppa - dic. 2010

Antonella è erede di un filone espressionista dell'arte europea, il quale, con forme anche differenti dalla pittura, ad esempio il Gabinetto del Dottor Caligari, ha sempre esplorato lo iato tra i diversi piani della realtà. Nell'espressionismo classico che arriva sino agli anni Settanta, il confronto era tra percezione ed allucinazione. La Sassanelli, figlia della nostro mondo contemporaneo, invece indaga sulle relazioni, spesso contraddittorie tra Vita e Ciberspazio, anche se con mezzi espressivi differenti. E l'antinomia tra Vita, fuoco e movimento e Ciberspazio, ghiaccio ed immobilità, è molto simile ad alcune metafore di Gibson e di Sterling.
Alessio Brugnoli - curatore di "Turing test" - nov/dic 2009 MI

 

 

A me ricorda molto Bacon, ad altri Frida, ma indipendentemente dai paragoni, Antonella,  è una dei pochi artisti che esplorano il senso del tragico, in una società, come la nostra che si illude di vivere in un'eterna adolescenza, timorosa di sentimenti forti, capaci di rompere il suo guscio di plastica. Artista che parla all'anima, la Sassanelli.

Alessio Brugnoli - curatore de "La Danza di De Broglie" - ott. 2009


Le sue opere sono in bilico tra realtà e virtuale, tra paesaggio interiore ed esteriore. Immagini che attraverso un sottile traslato da rappresentative trasforma in "presentazione" di sé. Figurazioni che al significato sovrappongono il significante, e che convivono legati da un rapporto di presupposizione reciproca, in quanto rappresentazione virtuale e reale dell'oggetto raffigurato ed insieme significazione con la quale si intendono le relazioni che legano qualcosa di materialmente presente a qualcos'altro di assente. La natura della rappresentazione nella sua dimensione reale - il frammento di realtà da cui è prelevata l'immagine.

Anonimo (...) - sett. 2009

 

Mi sento di dire che Antonella è un'artista appassionata e genuina. Sta esplorando diversi moduli espressivi con tecniche miste in cui la tecnica tradizionale viene accostata alla digital art per raggiungere gli obiettivi espressivi che ricerca. Ricordo un lavoro fatto ispirandosi a sua figlia in cui lei attraverso quell'immagine ha comunicato la sofferenza dei bambini di tutto il mondo.

Luis - http://arteitaliana.blogspot.com/2009/04/mostra-personale-di-antonella.html

 

"Ciò che intriga maggiormente nella pittura di Antonella Sassanelli è la percezione di una dimensione “oscura”, la presenza di qualcosa/altro portato alla luce, un tormento continuo intimo che viene rivelato. Questo aspetto travolgente e nello stesso tempo riservato, sono parte integrante delle dicotomie che convivono ed animano le opere di Sassanelli.
Nei suoi lavori realizzati con le moderne tecniche della digital art mista a quelle tradizionali della pittura ad olio, scorgiamo l’inquietudine di figure stravolte “dentro”, il tormento dell’apparire con la drammaticità dell’essere. Come solo l’arte riesce a sconvolgere ed essere specchio dall’anima, così questa bipartizione si proietta, per traslato, dalla tecnica all’immagine, e ci turba poiché capace di coinvolgerci. Una “riflessione” che all’ equilibrio estetico rivendica un’ armonia convulsiva, affermazione di un potere autonomo del bello."

dr. Enzo Bettazzi - apr. 2009

 

Antonella Sassanelli è un’artista con totale libertà esecutiva ed interpretativa, dove l’eclettico utilizzo di tecniche digitali si completa con quelle più tradizionali e la scrittura. Nei suoi lavori la “narrazione” è l’elemento predominante; la stessa che nell’era del postmoderno appare precaria, fragile e fluttuante, nei lavori della Sassanelli è il filo conduttore che propone attraverso immagini pure o elaborate, trasformazioni realizzate al di là di ogni condizionamento. Sassanelli ha messo a punto una sua particolare poetica realizzando cicli di opere con una tecnica digitale che sfocia in realizzazioni puramente pittoriche. Comincia dallo scanner o attraverso la fotografia la sua sfida alla destrutturazione. Sviluppa il lavoro per mezzo uno specifico software e, imponendosi una ferrea regola operativa, con il "pennello digitale" pixel dopo pixel, tratta tutta la superficie. È un lavoro minuzioso e assolutamente rigoroso, Il risultato sfocia in una scarnificazione che rivela una solida, affascinante nuova struttura narrativa. I particolari delle immagini con il procedimento grafico, si trasformano in una modulazione metaforica scandendo nuovi piani-struttura che si susseguono a segmentare la forma. Un lavoro, il suo, che non è mero procedimento tecnologico, utilizzando invece il lessico e la destinazione della pittura-pittura: la pennellata e la tela che infine si mostrano nella loro concretezza segnica e materica, diventano, nell’opporsi all’omologazione, l'estensione di un' identità da mutevole a trasgressiva. Una nuova identità che torna a dare un senso a quelle categorie che ormai non riusciamo più ad afferrare perché i suoi paradigmi erano tutti post-moderni, creati per un' altra dimensione, una dimensione nichilistica.

Ignazio Fresu - scultore - nov 2008

 

"I pensieri forti di Antonella"

L'arte ha il compito di prevenire e impedire orrori. L'arte ha il compito di educarci al bello, Antonella con le sue tele punta il dito contro la cultura massificata dei nostri tempi con immagini molto forti ed intense che ci costringono a riflettere su una radicale ignoranza di vasti settori della società. Per colmare questi vuoti è quindi necessaria una forte personalità capace di incantare i fini dicitori... esteti del bla bla bla con contenuti di alto valore artistico ed estetico. Anche se a volte le tele sembrano vagare nel torpore del lieve c'è dietro il pensiero forte di un'artista di temperamento.

Ina Ripari – artista - giugno 2008

 

"Spregiudicata e geniale risulta l'opera di Antonella Sassanelli che sovrappone con una struttura crocifera la duplice immagine di un abbraccio omoerotico a quello di una donna nell'atto eloquente di assaggiare una fragola." (rif. opera forEver forEros)

Sabrina Falzone - Critico d'arte – giugno 2007